Il Presidente ANES è intervenuto oggi alla presentazione di Confindustria Cultura Italia in rappresentanza del comparto editoriale

Milano 9 Giugno 2010

 

“Il settore della cultura, è un comparto industriale vero e proprio, in grado di generare profitto e creare occupazione”, con questo saluto di Emma Marcegaglia Presidente di Confindustria, si è aperta oggi la conferenza stampa di presentazione di Confindustria Cultura Italia, la Federazione Italiana dell’Industria Culturale che riunisce 10 Associazioni di primo piano nei settori audiovisivo, spettacolo, cinema, editoria, musica, videogiochi.

 

“Con un fatturato di 16 miliardi di euro nell’anno 2008, con 17mila imprese che occupano circa 300mila addetti, le imprese di Confindustria Cultura sono un elemento imprescindibile della nostra economia”, ha affermato nel suo intervento il Presidente di Confindustria Cultura Paolo Ferrari, Presidente ANICA, sottolineando l’importanza, per le associazioni dei diversi settori, di essere federate nella casa comune di Confindustria.

 

All’appuntamento è intervenuta, in rappresentanza del comparto editoriale, Gisella Bertini Malgarini – Vice Presidente di Confindustria Cultura Italia – precisando che “l’editoria è un settore cardine della vita sociale e dell’attività professionale e imprenditoriale del nostro Paese, nel suo ruolo di vettore culturale, dell’informazione, della formazione scolastica e dell’aggiornamento professionale”.

 

“L’editoria è anche un volano dell’attività industriale, sia a livello nazionale che internazionale”, ha proseguito il Presidente ANES sottolineando che il settore sta oggi affrontando la sfida della multimedialità, “una profonda trasformazione operativa e del modello imprenditoriale che richiede importanti investimenti economici e di risorse umane in un momento in cui la crisi globale impatta con flessioni a due cifre, sia in termini di distribuzione che di raccolta pubblicitaria”.

 

“Non giova certo”, ha concluso, “la soppressione delle agevolazioni alle tariffe postali messa in atto con un decreto del 31 marzo scorso con effetto immediato. Un provvedimento che rischia di creare danni irreparabili per molti editori ed effetti devastanti sull’informazione, costretti come saremo ad accelerare il processo di passaggio dalla carta stampata ad altri mezzi, per i quali sicuramente non siamo pronti, né sotto il profilo del modello di business, né dal punto di vista normativo”.

 

L’incontro si è concluso con gli interventi di Enzo Mazza, consigliere di CCI e Presidente FIMI – federazione industria musicale italiana – e di Gaetano Ruvolo, Presidente di AESVI – associazione italiana editori software videoludico.

 

 

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