BVA Doxa: gli italiani leggono di più nel tempo libero

L’ultimo sondaggio condotto in Italia da BVA Doxa riguarda i principali impatti sulla popolazione italiana dovuti dalla pandemia globale, con determinato riferimento alle loro percezioni, atteggiamenti e abitudini.

La ricerca, condotta nel periodo 20 al 24 marzo 2020, si basa su un campione di 1003 individui, tra 18 e 85 anni, in termini di sesso, età e area geografica.

L’indagine è la prima wave di un osservatorio settimanale che analizzerà in maniera continuativa alcune sezioni e ne integrerà altre ad hoc nel corso delle settimane.

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Il lavoro 

Metà della popolazione continua a lavorare, il 19% della quale in smart working mentre un lavoratore su cinque è stato invece costretto a sospendere la propria attività.

Due lavoratori su tre hanno risposto che rispetto a prima dell’emergenza il carico è rimasto uguale o  aumentato (il 28%), mentre uno su tre, specialmente i liberi professionisti, ha avuto un calo.

Lavoro Agile

L’82% degli smart worker ritiene di possedere un’adeguata la tecnologia per svolgere bene il proprio lavoro da casa mentre solo una parte dichiara di non disporre di tutti gli strumenti di cui ha bisogno.

Produttività

Il 72% degli smart worker riesce a raggiungere livelli di concentrazione pari a quelli raggiunti sul luogo di lavoro; mentre il 34% dei lavoratori con figli fa più fatica a lavorare da casa.

Futuro del mondo del lavoro dopo l’emergenza sanitaria

Una volta che l’emergenza sarà rientrata, sarà prioritario per le aziende adeguarsi alle nuove esigenze di disinfezione e sicurezza (66%), aprendo la strada a prodotti e servizi, oltre che a ripensamenti organizzativi e strutturali.

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I media

Con il lockdown, gli italiani avendo più tempo libero a disposizione, si sono dedicati maggiormente alle attività di lettura. Aumenta infatti la lettura di notizie online (+71%), ma anche di libri (+43%) e quotidiani o riviste cartacee (+35%).

Sono cresciuti anche i telespettatori (+67%) e chi gioca con i videogiochi (+31%).

Relativamente ai social, il 54% degli italiani li usa di più del solito, specialmente per fare videochiamate con colleghi e amici (70%), per condividere iniziative legate all’emergenza, utilizzando l’hashtag #iorestoacasa o per prendere parte ai vari flash mob (44%).

Fake news e disinformazione

Il 70% degli intervistati ha ammesso di aver letto sui social un articolo o un post che si è poi rivelato essere una fake news.

Whatsapp o sui social: rispettivamente un 4.6 e un 5.1 di media – in una scala da 1 a 10 – che li proiettano ben al di sotto della sufficienza.

I telegiornali (7.3), i siti di news (6.8), le riviste e i quotidiani cartacei (6.6), sono considerati i migliori strumenti per ottenere notizie sul Covid-19.

Quasi sufficienti i talk show politici, con un 5.6 di media.

Il 60% degli italiani ha utilizzato i social per leggere commenti positivi su un’impresa per come si è comportata in questo periodo, mentre il 18% ha scritto un commento sui social per elogiare l’operato di un’azienda.

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