Quali sono i Business Goals degli editori nel 2020?

Grazie all’evoluzione della tecnologia e alla maturazione del mercato, si sono creati nuovi spazi per soggetti diversi dai player tradizionali.

Le imprese, per mantenere un vantaggio competitivo, hanno cercato di intercettare le aspettative e i bisogni degli utenti.

Negli ultimi anni, la nascita di modelli di business user-centric ha consentito alle aziende – come Spotify, Airbnb, Netflix, Uber ecc. – di dar vita ad un luogo di scelta sia per il grande pubblico che all’interno dei rispettivi settori.

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L’offerta di servizio o di un prodotto che materialmente non si possiede, è diventato un modello di monetizzazione sempre più conosciuto nelle aziende. Google e Facebook, ad esempio, sono riusciti a dominare l’industria della pubblicità digitale, ma su cosa è incentrato il loro business model?

Per comprendere meglio cosa si nasconde dietro al successo di un’azienda, occorre in primis fare chiarezza spiegando cosè l’User Experience e come può portare valore all’interno di un’impresa.

L’obiettivo è quello di fornire una panoramica su questo mondo che, sempre più, inizia ad essere utilizzato come arma per creare un vantaggio competitivo.

Che cos’è l’User Experience?

L’User Experience si riferisce al modo in cui le persone reagiscono a certi input, come interpretano le cose (e il mondo) e di cosa hanno bisogno.

Queste caratteristiche possono essere ricondotte al branding, al marketing e alla pubblicità.

L’User Experience si focalizza sugli utenti e sui loro comportamenti e permette di farli incontrare con chi ha creato il prodotto.

L’azienda deve riuscire a trasmettere il suo valore attraverso un prodotto.

In questo modo, il valore verrà restituito dagli utenti stessi in forma economica, in termini di visibilità e passaparola.

E’ importante, quindi, avere un approccio Human Centered (HC) e sfruttarlo nel proprio business costruendo esperienze intuitive e personalizzate per i clienti.

Come stanno evolvendo gli editori e quali sono le strategie che stanno adottando?

Nell’era digitale di oggi, il successo dell’impresa dipende dalla capacità di sfruttare i canali online e l’iper-connettività per reinventare le aziende. Si tratta di una trasformazione che l’industria editoriale ha dovuto affrontare e deve perseguire.

Per far crescere il proprio business, gli editori devono soddisfare il desiderio di esperienze intuitive dei clienti di oggi al fine di ridurre al minimo gli sforzi di conversione.

Le case editrici possono trarre beneficio dalle nuove strategie e tecnologie che si trovano in altri settori per acquisire, coinvolgere e fidelizzare i clienti.

Nel 2019 si è verificato un importante sviluppo nel far incontrare l’utente con il contenuto, nel luogo e al momento giusto.

La qualità del contenuto prodotto è importante tanto quanto il contesto in cui viene consegnato.

Gli editori, per avere successo, devono personalizzare il contenuto in base agli interessi degli utenti.

Devono riuscire a spingere la personalizzazione verso modelli di abbonamento o adattare i formati pubblicitari e la loro distribuzione alle preferenze di consumo degli utenti.

Il Native advertising come strategia

La diffusione in rete di fake news e formati invadenti hanno fatto perdere la fiducia nell’ecosistema di molti utenti.

Il Native advertising è la risposta che molti editori stanno adottando per offrire formati ben integrati nei contenuti e rispettosi della navigazione online.

La pubblicità nativa è l’approccio che consentirà ai modelli di pubblicità digitale di prosperare e di preservare le attività mediatiche degli editori.